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Manifesto
 
L'espressività jazzistica risiede, molto più rispetto ad altre forme artistiche - anche musicali-, nella performance dal vivo. É dalla combinazione dell'estemporaneità dell'improvvisazione e della tensione derivante da uno strettissimo rapporto con il pubblico che spesso scaturiscono frasi musicali, accordi e figure ritmiche che per primo stupiscono chi li produce. Sembra quasi che escano da un repertorio segreto e mai praticato intenzionalmente nelle pur necessarie ore di studio a casa.
La seconda premessa, apparentemente slegata, riguarda la diffusione della musica praticata.
Negli ultimi 50 anni le condizioni socio-economiche e culturali raggiunte hanno contribuito a far crescere generazioni con la convinzione che una stabile occupazione professionale sia necessaria ma non sufficiente a dare un senso compiuto alla vita. Per questo positivo atteggiamento troviamo oggi molte persone che, oltre a svolgere la propria professione principale, hanno accumulato competenze e sensibilità in molte altre attività e campi di interesse, spesso del mondo dell'arte.
Nella musica jazz la differenza tra un musicista professionista ed un jazzista amatoriale, a parità di talento, dipende sicuramente dalle ore dedicate allo studio, ma in gran parte dalle opportunità di performance dal vivo, che come accennato permettono una crescita artistica 'accelerata'. A Milano, e in altre realtà urbanizzate, ci sono numerosi jazzisti amatoriali la cui abilità e sensibilità non è molto differente da quelle dei professionisti. Inoltre, i giovani che si avvicinano a questa forma musicale non hanno le opportunitá che le generazioni precedenti hanno avuto frequentando il Capolinea (del 19) ed altri simili locali, ormai scomparsi, dove la spinta a studiare le basi formali e tecniche del jazz originava dal desiderio emulativo e dall'interazione con musicisti piú esperti.
In sintesi, la cronica mancanza odierna di locali pubblici nei quali la musica jazz sia programmata per piú dei tipici 4-5 mesi di tentativo dilettantistico di business, non permette più di avere un luogo di riferimento dove questi salutari scambi culturali all'interno e tra generazioni possano avvenire con regolarità.
L'Associazione Culturale JAZZ@MILANO si propone di ricreare una tale opportunità e spera che il Comune di Milano riesca a aiutarla a liberare e sviluppare queste potenziali energie creative dei migliori talenti del jazz milanese.